IL GLAMPING: la ricerca dell’unico ed irripetibile, un modello a misura di agriturismo

COSA SI INTENDE PER GLAMPING?
Il termine GLAMPING è un acronomino che sposa due termini anglofoni:
GLAMOUR (da cui GLAM) che significa fascino, esclusività
CAMPING (da cui PING) che identifica forme di ospitalità all’aria aperta (tende, bungalow, ecc.)
Detto della spiegazione etimologica (significato), occorre addentrarsi in un ambito più orientato al percepito di quando si utilizza il termine GLAMPING (in altri termini nel valore semiologico).
Del resto il nostro comunicare quotidiano è ricco di termini che assumono significati diversi rispetto alla loro stessa origine, specialmente quando si ricorre a lingue non italiane.

Cap. 1) IL GLAMPING IN ITALIA: NICCHIA, ANCORA PER QUANTO?

Fig. 1 EVOLUZIONE DELL’OFFERTA

Fig.2 IL VOLUME D’AFFARI DEL GLAMPING

Sommando i fatturati caratteristici (tariffe di soggiorno) ed i ricavi indotti (acquisti di prodotti e servizi aggiuntivi nelle strutturare glamping), ne deriva che nel 2017 il volume d’affari del glamping ammontava a ca. 23,9 milioni di euro, mentre nel 2018 lo stesso aggregato ammontava a ca. 26,2 milioni di euro.

Cap. 2) DI COSA STIAMO PARLANDO?
Di seguito elenchiamo tutti i diversi “contenitori logistici” che possono rientrare nella categoria del Glamping:

ROULOTTE TEMATICHE (es: vagoni di treno, vecchi autobus, ecc.)

CASE MOBILI

CASE SULL’ALBERO CASE GALLEGGIANTI

CASE E STANZE TROGLODITE (scavate nella roccia)

CARRI MOBILI

CAPANNE CAPANNE SU PALAFFITTE IN TERRA E IN ACQUA

SAFARI LODGE

YURTA (tenda mongola)

TEEPEE (tenda indiana)

TENDE SOSPESE BOTTI

CUPOLE GEODETICHE e BOLLE GEODETICHE

IGLOO
Queste sono le forme di ospitalita’ NON CONVENZIONALI che fino ad oggi hanno trovato le maggiori utilizzazioni e che in Europa (soprattutto in Francia) sono entrate di pieno diritto nella simbologia turistica.
Quindi, verrebbe spontaneo affermare: SE ALL’INTERNO DEL MIO AGRITURISMO INSTALLO IN UN’AREA 4 CASETTE IN LEGNO, AUTOMATICAMENTE POSSO POSIZIONARE LA MIA OFFERTA NELL’AREA DI MERCATO DEL GLAMPING?
RISPOSTA: ASSOLUTAMENTE NO!!!!
Il fatto di offrire soluzioni di alloggio “non convenzionali” non accredita l’azienda presso una domanda che ha aspettative come quelle che ci aggiungiamo a descrivere.

GLAMPING= ESCLUSIVITA’, UNICITA’, PERSONALIZZAZIONE, EMOZIONALITA’

Riprendendo uno studio realizzato da JFC (società italiana specializzata in ricerche e studi in ambito turistico) sintetizziamo di seguito gli elementi che distinguono l’ospitalità Glamping da formule di ospitalità all’aria aperta sono:
– SPAZIO: è fondamentale collocare la soluzione di alloggio prescelta, in un ambito che sia ben distinto e lontano da altri insediamenti turistici o abitativi dell’azienda (una distanza non inferiore ai 500 metri è considerata il limite minimo per garantire “privacy” e “riservatezza”)
– CHARME: l’aspetto estetico dell’unità di alloggio è fondamentale: soprattutto internamente. E’ fondamentale individuare elementi di arredo e comfort che siano compatibili con l’involucro esterno, ma soprattutto offrano possibilità di usufruire di comodità esclusive. Facciamo degli esempi: se si opta per una tenda safari, occorrerà pensare a letti realizzati con materiali poveri, ma non può mancare il classico baldacchino con reti da cui scendano teli anti insetto. Gli spazi living (cucina, salotto, ecc.) dovranno prevedere sedute con materiali naturali e l’immancabile focolare a legna. Le amache dovranno essere il naturale arredo da esterni.
– DESIGN: vi sono soluzioni che all’impatto visivo non possono che presentarsi nella loro autenticità (yurta mongole, teepee indiane, carri carovana, ecc.) ed altre che invece possono essere valorizzate con una progettazione in cui il design apporta un notevole valore percepito (case sull’albero, case mobili, ecc.). Ma la cosa importante è che all’interno dell’unità di alloggio vi sia netta la percezione, da parte del cliente, di una ricerca di stile che può essere improntato alla sobrietà ma anche a qualche concessione “esclusiva”
– NATURA: è l’autentico valore dell’esperienza Glampig!!! Prima ancora della soluzione abitativa, è il contesto ambientale a costituire l’elemento di esclusività della proposta. Per cui in fase anche solo di ipotesi, occorre rintracciare all’interno di un’area il luogo più suggestivo dove eventualmente installare una soluzione “non convenzionale”. Qui non vi sono canoni da rispettare: l’unico dettato è quello di assicurare agli ospiti un contesto naturale capace di emozionare e che solo i clampe ospiti possono godere. Dalla cupola trasparente posta su un poggio per ammirare la volta celeste, alla casa sospesa fra un bosco dove la sera si può godere della compagnia di animali selvatici, fino alla casa nella roccia dove si ascolta lo scorrere delle acque, le suggestioni uniche che solo la natura può trasferire sono innumerevoli: spetta ad ogni imprenditore scovare all’interno delle proprie disponibilità di spazi le location più emozionali
– ECO: non può esservi glamping senza sostenibilità!!! Sarebbe una contraddizione evidente proporre un’esperienza full immersion nella natura, non curandosi di realizzare un’accoglienza in cui a partire dal materiale impiegato fino all’utilizzo delle risorse necessarie alla permanenza (energia elettrica, acqua, riscaldamento, recupero dei rifiuti, ecc.) non fossero a basso impatto ambientale. Da questo punto di vista è bene prevedere una scheda informativa (meglio ancora se certificata da enti preposti) da divulgare sia negli strumenti promozionali (brochure, sito, ecc.) ma soprattutto da collocare all’interno dell’unità di alloggio. Cosa altrettanto importante è richiamare gli ospiti glamper ad avere comportamenti “responsabili” nell’utilizzo dell’alloggio e nella quotidianità!
– CUSTOMIZZAZIONE: questo è il fattore che distingue un’offerta glamping dal resto di una qualsiasi offerta in stile camping/outdoor. Ricordiamoci che “glamour” significa esclusività. Questa la si ottiene seguendo i punti fin qui richiamati, ma soprattutto con SERVIZI ATTENTI AI DESIDERI DEL CLIENTE. Se, per esempio, il glamper desidera consumare pasti nel suo lodge preparati da un cuoco locale, dobbiamo essere consapevoli che la sua attesa implica che il nostro personale dovrà preparare e servire le diverse portate proprio nella dimora prescelta. Se il nostro cliente vuole approvvigionarsi di prodotti del territorio, dobbiamo essere in grado di fornire la sua dispensa con eccellenze di cui siamo certi in termini qualitativi e tracciabili.
Dunque dobbiamo essere pronti a realizzare un’accoglienza “7 stelle” (per richiamare standard assai in voga nel mondo dell’ospitalità esclusiva alberghiera), perché come vedremo il glamper è disposto a pagare il suo sogno.

Cap. 3) CHI E’ IL GLAMPER?
Proviamo ora a definire chi è il cliente tipo del Glamping:

Fig. 3

Nel 2017 la quota il mercato interno (italiani) registrava un peso del 37,6%

Fig. 4

Fig. 5
L’età media delle famiglie si attesta a 44 anni; mentre per le coppie l’età media risulta essere di 33 anni. Sotto la voce altri troviamo gruppi di amici/conoscenti la cui media si attesta a 31 anni. Per quanto riguarda i singles, la fascia d’età si innalza a 47 anni.

Fig. 6 INDICATORI MACRO DEL GLAMPING

In sintesi: incrociando i dati di fatturato (vedi Fig. 2) con quelli delle presenze registrate, si evince che nel 2017 una presenza produceva ca. 110 euro, mentre nel 2018 lo stesso rapporto conduce ad un ricavo pro-presenza di 99 euro. Ogni azienda a questo punto può fare raffronti con la propria redditività. Ma quello che merita di essere ancora più evidenziato è che nella composizione dei ricavi prodotti dai glamper, (si veda sempre la Fig. 2), 1/3 è dato da acquisti di prodotti e servizi che esulano dalla semplice tariffa di soggiorno. Dunque ci troviamo di fronte ad un cliente che è disponibile ad integrare la propria esperienza di soggiorno, con la fruizione di attività, comodità o specialità in grado di elevare il percepito emozionale.
Non sfuggirà ai più attenti come il 2018 abbia segnato una flessione nei prezzi medi per unità d’alloggio glamping. Il dato è coerente con le dinamiche evidenziate nella Fig. 1, in cui è palese la crescita dell’offerta che inevitabilmente comporta una diminuzione dei prezzi. Ma questo ci pare anche fisiologico, tenendo presente che le quotazioni italiane sono mediamente superiore del 22,6% rispetto alle proposte glamping in Europa, dove peraltro il panorama dell’offerta è decisamente molto più popolato e variegato rispetto al nostro.

Cap. 4) PERCORSO PER LA DECISIONE D’INVESTIMENTO

1 step) VALUTAZIONE DEGLI SPAZI
Prima ancora di affrontare il tema di quale soluzione glamping adottare (tende piuttosto che case mobili, bolle geodetiche invece che yurta mongole, ecc.), occorre verificare all’interno del terreno l’esistenza di un’area che risponda a questi requisiti:
a) dal punto di vista paesaggistico e/o naturalistico dispongo di un’area “mozzafiato” che permetta agli ospiti di godere di vedute, risorse naturali (es: laghetto, fiume, bosco secolare, ecc.), incontri ed osservazioni con la fauna che possono costituire la “promessa emozionale” della mia eventuale offerta?
b) l’area individuata è sufficientemente appartata, isolata, protetta rispetto al flusso degli ospiti della struttura, agli abitanti del luogo, ai turisti di passaggio?
c) il luogo eleggibile ha possibilità di essere servito delle infrastrutture necessarie a garantire il comfort (allacciamento alla rete elettrica qualora non si opti per la produzione fotovoltaica, condotte idriche, scarichi di acque chiare e nere, energia per riscaldamento e l’uso in cucina allorchè non si scelga di utilizzare fonti rinnovabili come il legno e suoi derivati)?
d) in quale misura la soluzione adottata impatta sul micro-sistema naturale? Un insediamento umano, per quanto discreto, in un contesto naturale in cui convivono piante e animali, può alterarne gli equilibri. Siamo certi di non intaccare un habitat che è oggetto primo della nostra proposta?
e) VI SONO VINCOLI IMPOSTI DA PIANI PAESAGGISTICI, AREE PROTETTE, ecc. CHE IMPEDISCONO LA QUALSIASI INSTALLAZIONE DI SOLUZIONI GLAMPING? Quest’ultimo aspetto è in realtà il vero ostacolo con cui si sono dovute misurare le esperienze esistenti. A volte sono occorsi anni di paziente negoziazione con le autorità (amministrative, di gestione, di tutela) per arrivare ad ottenere tutti i permessi necessari. Purtroppo la legislazione latita: sia a livello nazionale come in ambito delle singole Regioni (si veda più avanti la casistica riportata).
La nostra esperienza ci conforta nel suggerire alle aziende agricole desiderose di entrare
nel mondo del glamping, di avvalersi fin dall’esordio di un supporto tecnico che abbia
dimestichezza con gli uffici competenti (generalmente studi professionali in ambito
paesaggistico e ambientale).
Fatte tutte queste valutazioni, potrete confrontare la vostra “idea” con eventuali esperienze esistenti in Italia ed all’estero, consultando per “parola chiave” o sui siti/portali specializzati in vacanza “glamping e non convenzionali” eventuali termini di riferimento.

2 step) VALUTAZIONE DEI SERVIZI “PERSONALIZZABILI” PER I GLAMPER
Se lo step 1) è finalizzato ad individuare le condizioni oggettive (hardware) dell’idea, la fase successiva attiene alla valutazione di quello che sarà possibile offrire in termini di ESCLUSIVITA’ai possibili futuri ospiti “non convenzionali”.
Il campo delle possibilità è molto ampio e molto dipende, ovviamente, dal contesto locale in cui si trova l’azienda. Quello che più rileva è valutare le cose che sono erogabili utilizzando le risorse proprie dell’agriturismo: LE PERSONE, LE PRODUZIONI, GLI ANIMALI, I GIACIMENTI.
a) LE PERSONE: ricordiamo che la customizzazione (personalizzazione) è il valore proprio del glamping. La soluzione abitativa adottata, costituisce certamente il primo tassello dell’offerta, ma l’unicità dell’esperienza è data dalla capacità dell’agriturismo di offrire momenti, servizi, esperienze a misura specifica dei glampers. Da questo punto di vista il ruolo delle persone in azienda è fondamentale: occorre verificare se all’interno del nucleo e/o dei collaboratori, esistono le “disponibilità” a relazionarsi con un ospite curioso e dalle tante attese. Preparare una cena a domicilio, coinvolgere gli ospiti nelle attività quotidiane, narrare il territorio sono cose che implicano una propensione delle persone aziendali, nella loro semplicità, a condividere il loro sapere. Certamente la conoscenza anche basica di qualche lingua estera può costituire un enorme vantaggio
b) LE PRODUZIONI: un agriturismo è in primo luogo azienda agricola. L’attesa dei glampers è quindi quella di potere assistere (magari anche partecipare) a qualcosa di autentico, potendo comprendere il valore che sottende ai prodotti della terra. Da questo punto di vista, uno dei plus maggiori che si può offrire agli ospiti è la fruizione assolutamente libera dei prodotti aziendali, meglio ancora se si riuscisse a realizzare, in prossimità dell’unità glamping, un’area di autoapprovigionamento: orto, piccolo frutteto, piccolo recinto di animali, ecc. Una delle cose che maggiormente appassiona i glamper è la possibilità di crearsi una dispensa personalizzata (olio, vino, miele, confetture, ecc.) con un’etichetta creata ad hoc.
c) GLI ANIMALI: è importante consentire l’osservazione della fauna libera che popola il territorio. Da questo punto di vista dare le coordinate affinchè gli incontri e gli avvistamenti possano essere non casuali, costituisce una promessa molto forte. Ecco dunque l’importanza di realizzare una piccolo guida per il riconoscimento delle speci, le loro abitudini, i luoghi di osservazione, i loro bio indicatori, ecc. Se il territorio è frequentato da fauna selvatica, il consiglio è quello di attrezzare eventuali postazioni mimetizzate nella vegetazione e soprattutto di fornire strumenti per l’osservazione (binocoli, monocoli, richiami, ecc.). Per quanto concerne gli animali della fattoria, valgono gli stessi principi con cui un agriturismo fa vivere ai propri ospiti il rapporto e la fruizione con il proprio capitale animale.
d) I GIACIMENTI: sono rappresentati dalle radici da cui è nata l’azienda agricola. Arti del saper fare (intreccio, ricamo, cucito, ceramica, pittura, cucina, ecc.) e testimonianze (raccolte di attrezzi, emergenze storiche, collezioni di libri antichi, ecc.) sono importanti elementi di fascinazione che vanno trasmesse in modo personale ai glamper

3 step) VALUTAZIONE DEI COMPETITORI DIRETTI ED INDIRETTI
Se si pensa che per il solo fatto di intraprendere un modello “non convenzionale” ci garantisca una posizione al riparo da confronti con altre strutture, siamo in una pericolosa situazione di sopravalutazione del nostro potenziale.
Non dimentichiamoci che stiamo affrontando una domanda votato all’ESCLUSIVITA’ da un lato, ma che potremmo anche doverci misurare con realtà che offrono soluzioni outdoor (es: campeggi con tende, case mobili , ecc.) che potrebbero, maliziosamente, utilizzare il termine glamping per attirare una fetta più ingenua del mercato.
Ci può tornare utile ricorrere ad una semplice schematizzazione per cercare di comprendere dove posizionare la nostra offerta. Ovviamente la matrice va utilizzata in modo OMOGENEO. Se per esempio nel territorio esistono competitori che utilizzano il termine GLAMPING, andremo a rappresentare sulla matrice solamente queste strutture. Qualora fossimo in presenza di un territorio dove non vi sono competitori diretti, i nostri termini di raffronto sarebbero le strutture che si collocano sul mercato della ricettività ESCLUSIVA E DI CHARME (relais, resort, ecc.)

Fig. 7

Sull’asse orizzontale (in rosso) collocheremo tutte le attività/servizi che vengono proposte, partendo in ordine crescente (da sinistra verso destra) in modo da posizionare il nostro concorrente rispetto al NUMERO DEI FATTORI ATTRATTIVI PROPOSTI. Va da se che avremo cura di appuntarci la tipologia dei servizi offerti da ciascun concorrente.
L’asse verticale (in blu) la gradueremo partendo dal valore minimo rilevato, fino al valore massimo proposto dai concorrenti.

Esempio:
POSIZIONAMENTO DELLA NOSTRA OFFERTA GLAMPING RISPETTO AD ALTRE AZIENDE RICETTIVE DELLA NOSTRA AREA CHE OFFRONO SISTEMAZIONI IN COTTAGE DI LEGNO
CONCORRENTE A: 4 servizi proposti; prezzo per persona al giorno 71 euro
CONCORRENTE B: 5 servizi proposti; prezzo per persona al giorno 65 euro
CONCORRENTE C: 3 servizi proposti: prezzo per persona al giorno 60 euro
CONCORRENTE D: 6 servizi proposti; prezzo per persona al giorno 82 euro
NOI: ipotesi di posizionamento della nostra offerta autenticamente GLAMPING

Fig. 8

Come si vede nell’esempio riportato, se davvero intendiamo realizzare un’unità GLAMPING, secondo le caratteristiche che fin qui abbiamo descritto, L’UNICITA’ DELLA NOSTRA OFFERTA, può legittimamente porsi sul mercato con una tariffazione superiore anche rispetto al concorrente “sulla carta” più dotato di servizi. Ma è bene sottolineare che dovremo adottare una formula dove L’ESCLUSIVITA’ sarà autenticamente garantita.

4 step) VALUTAZIONE DELL’INVESTIMENTO
Le varie soluzioni abitative glamping, presentano livelli di investimento assai differenti, sia per quanto concerne il semplice acquisto, come per i costi accessori (preparazione del terreno, canalizzazioni, ecc.)
Nella tabella sottostante vengono riportati le quotazioni di mercato che abbiamo verificato in casi concreti:

Fig. 9

Ovviamente i valori riportati variano di situazione in situazione. In particolare i lavori propedeutici e di preparazione dei terreni possono subire notevoli diversità, in quanto possono richiedere lavori altamente specializzate di esterni oppure essere effettuati in “economia” dall’azienda stessa.
Quello che più rileva ai fini della scelta di investimento è dare risposta a una domande essenziali:
SI INTENDE STARE SUL MERCATO DEL GLAMPING TUTTO L’ANNO O PER UNA STAGIONALITA’ RIDOTTA?
Quindi scegliere la soluzione più compatibile al nostro ambiente naturale e aziendale oltre che alle nostre risorse economiche ed umane, comporta anche optare per un’offerta che può essere spesa per tutto l’anno o solo in determinate stagioni. Orientarsi verso un arco temporale più o meno lungo avrà un impatto fondamentale nella costruzione del nostro business plan.

5 step) LA REVENUE PERFORMANCE
Giunti al termine del percorso che ci convince ad effettuare una scelta, non ci resta che provare a simulare la soddisfazione economica che legittimamente ci attendiamo. Nel redigere un conto economico della nosta unità, ci saranno di grande aiuto le informazioni di mercato che sono contenute nelle Fig. 2 e 6, proprio perché riflettono valori di riferimento acclarati sul campo.
Il nostro esercizio esemplificativo, si sviluppa su un’ipotesi di:
* INVESTIMENTO INIZIALE 65.000 euro
* PREZZO DI VENDITA GIORNALIERO
MEDIO PER UNITA’ (4 posti letto) PARI A 200 euro
* PERIODO DI APERTURA 180 giorni
Il metodo utilizzato sarà del DIRECT COSTING, laddove si imputeranno costi DIRETTI FISSI (cioè NON CAMBIANO UNITARIAMENTE AL VARIARE DELLE PRESENZE) e DIRETTI VARIABILI (CAMBIANO UNITARIAMENTE AL VARIARE DEI PERNOTTAMENTI REALIZZATI). Questo ci consentirà di determinare i costi produttivi PER SINGOLA UNITA’ DI ALLOGGIO e soprattutto di comprendere quale margine di manovra ci è consentita sulla leva del PREZZO DI VENDITA.

Fig. 10
COSTI DIRETTI FISSI (non cambiano unitariamente al variare delle presenze/occupazione) COSTI DIRETTI VARIABILI (si modificano unitariamente al crescere o diminuire di presenze/occupazione)
CONSUMI ENERGETICI/IDRICI:
3,5 euro gg per unità PERSONALE O TEMPO LAVORO DEDICATO :
15.000 euro
BIANCHERIA/VETTOVAGLIATO:
3 euro gg per unità MANUTENZIONE ORDINARIA:
1.500 euro
PRODOTTI PER PULIZIE/CORTESIA:
0,90 cent gg per unità ASSICURAZIONI:
700 euro
APPROVVIGIONAMENTI ALIMENTARI, ecc.:
24 euro gg per unità CONTRATTI DI UTENZA:
300 euro annui
AMMORTAMENTI (ordinari in 10 anni ) 6.500 euro quota annua
COSTI DIRETTI FISSI: nel nostro caso sono tutti i costi UNITARI/GIORNO generati dagli ospiti che non oscillano SINGOLARMENTE in funzione delle presenze/tasso di occupazione.
COSTI DIRETTI VARIABILI: sono costituiti dalla somma dei centri di costo che ripartiti per presenze/occupazione MUTANO singolarmente. Es: se quantifichiamo in 15.000 euro il costo del lavoro, ripartendole su 50 o 180 gg di occupazione l’incidenza unitaria potrà passare da 300 euro/gg a 83 euro/gg
N.B.: qualora il costo del lavoro fosse attivabile solamente in caso di occupazione dell’unità, in questo caso le ore remunerate ad un dipendente/collaboratore dovrebbero essere considerate COSTI DIRETTI FISSI. Es: se prevediamo il riassetto giornaliero dell’unità, è corretto che il tempo impiegato per la pulizia ed il riordino vengano inseriti nei COSTI DIRETTI FISSI

Fig. 11

Fig. 12

Il nostra esercizio, con una vendita media di 200 euro al gg., raggiungerebbe il suo punto di pareggio al 70% dell’occupazione (126 giorni). IMPORTANTE: come si riportava nella Fig. 2 a pag. 1, i glamper inducono altri ricavi (ca. 30% eccedente il costo di solo alloggio) derivanti dall’acquisto di servizi, beni e prodotti offerte dalle varie strutture. Quindi nella valutazione della redditività andrebbero considerati, oltre ai ricavi caratteristici (prezzi giornalieri) anche, in maniera prudenziale, i ritorni generati dalla fruizione in loco di altri extra (comodities o facilities)

Utilizzando la procedura di attesa economica della nostra unità, potremo successivamente redigere il nostro business plan in forma esaustiva e completa (ciclo finanziario, imposte, ecc.).

Cap. 5) I CANALI PROMO/COMMERCIALI

Porsi sul mercato del glamping richiede una grande attenzione nella scelta sia della COMUNICAZIONE come dei CANALI/MEZZI.
Poiché il fenomeno del luxury outdoor (tanto per non abusare troppo del termine glamping) sta crescendo rapidamente, è fondamentale caratterizzarsi fin dall’esordio, rispetto alle offerte di soluzioni “non convenzionali” che popolano molti strutture all’aria aperta (in primo luogo campeggi e villaggi!).
Se intendiamo davvero posizionarci nell’area dell’ESCLUSIVITA’ E DELLE ESPERIENZE UNICHE, occorre fare emergere i tratti distintivi della nostra azienda.
Quindi rimarcare fortemente che siamo un’azienda agricola e non un complesso turistico, ci pone già in un’area precisa e non di mass market.
Ma quello che più demarcherà la nostra offerta saranno ESCLUSIVITA’, UNICITA’, PERSONALIZZAZIONE, EMOZIONALITA’.
Ovviamente il valore di quello che stiamo promettendo richiederà un’attenta riflessione e soprattutto l’ausilio di persone che sappiano maneggiare la comunicazione in modo appropriato.
Tuttavia possiamo da soli orientarci nel mondo del luxury, andando a curiosare nei tanti siti che si rivolgono ad un consumatore dotato di capacità di spesa superiore alla media. E’ un esercizio che può essere anche divertente, spaziando dall’abbigliamento, agli arredi per esterni, all’architettura di design, ai complementi di arredo. Questo ci consentirà di acculturarci e soprattutto di comprendere quali potrebbero i canoni del linguaggio da utilizzare per meglio valorizzare la nostra struttura.

Riguardo ai canali, di seguito vi segnaliamo alcuni dei principali siti/portali nazionali ed internazionali che propongono soluzioni glamping: www.glamping.com, www.guide-clamping.com, www.campeggievillaggi.it, www.vacanceselect.com, www.vacancesoleil.it, www.camping.luxury, www.glampinghub.com, www.goglamping.net, www.canopyandstars.co.uk .
Alcuni fra questi fanno coesistere strutture outdoor “non convenzionali” e autentiche proposte glamping. Ritorna quanto mai attuale, quanto detto poco sopra.
Non escludiamo che anche portali di prenotazioni molto diffusi, possano essere validi mezzi per intercettare nel vasto mondo turistico il segmento di domanda a noi più congeniali.
E’ parere di chi scrive che soprattutto nella fase iniziale, una quota di investimento considerevole del budget a disposizione debba essere utilizzato per:
– presidiare i motori di ricerca per le parole chiave tipiche del nostro segmento (glamping, natura, ecc.)
– raggiungere tramite i social media i profili di utenti che si aggregano negli ambiti di interesse affini alla nostra offerta